Anche quest’anno avvelenamenti di api, diffusi nei paesi europei e non per cause veterinarie. Il provvedimento di sospensiva dell’uso di neonicotinoidi, adottato a gennaio dalla Comunità Europea, mostra tutta la sua debolezza e le api continuano a morire. Dalla primavera sono ripresi e, anzi, aumentati i fenomeni di avvelenamento di interi apiari in molte regioni italiane collegabili ad attività agricole ben definite, quali la semina del mais e trattamenti di piante da frutto, vite, cereali e ornamentali.